FACEBOOK CENSURA UN FONDOSCHIENA…AD OLIO

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Quasi non ci credevo guardando la foto e il titolo che Libero ha ieri dedicato a questo monumento dell’ipocrisia moderna: Facebook ha cancellato la foto di un quadro meraviglioso dipinto dall’artista italiano Luciano Ventrone (celebre per le nature morte con frutta) ed esposto in una mostra a Gualdo Tadino, in Umbria, curata da Vittorio Sgarbi. Il dipinto, che qui potete vedere solo in parte dopo la censura, si chiama “Il filo di perle”. Non è una foto, è un dipinto a olio di un iperrealismo sublime e, vi assicuro, di un candore assoluto. Del fondo schiena della donna che indossa solo un filo di perle, si vede solo la zona dell’osso sacro. Il “Grande Fratello” Facebook  ha ritenuto che quel dipinto “mostri eccessivamente il corpo o presenti contenuti allusivi”. Questo mentre non sappiamo più dove mettere la pornografia più zozza che ci viene dal web e che insidia soprattutto i nostri figli e nipoti.

E pensare che pochi giorni fa abbiamo ammirato per l’ennesima volta – in tutte le televisioni e su tutti i giornali – il nudo sdraiato di Amedeo Modigliani, quel nudo che dà le terga (belle, morbide e solenni) al pittore e a chi guarda l’opera. Non chiedetemi se è passato indenne  dal severo iconoclasta Signor Facebook. Sì, proprio quel “signore” che come certe donne facili, dopo averne fatte di cotte e di crude, cerca in vecchiaia di farsi passare per donna virtuosa e giudice inflessibile dei costumi altrui.

Vi prego, non permettete che, in nome del “maledettamente corretto”, mettano le mutande alle Tre Grazie, e auguriamoci che il nuovo governo non metta più il burka alle antiche statue  romane alla prossima visita di un alto rappresentante del mondo musulmano come fece quello “schienacurva” di Renzi.

Vi lascio con tre citazioni riportate da Andrea Scaglia nel suo appassionato articolo: “Il culo è lo specchio dell’anima”, di Tinto Brass; “Un fondoschiena ben fatto è l’unico legame tra Arte e Natura” , di Oscar Wilde; e “La patria, l’onore e la libertà non sono niente. L’universo intero gira intorno a un paio di chiappe”, di Jean Paul Sartre. Ah, dimenticavo: “La stupidità è come il culo: di solito si nota solo quella degli altri” di Giovanni Soriano, psicologo e aforista caustico.

Antonio Biella