I soccorritori del 118 scrivono all’Arcivescovo Ciro Miniero

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Sua Eccellenza Reverendissima, le scriviamo da Taranto e provincia, siamo ex volontari del 118 Taranto, in pandemia “Angeli”, ad oggi dimenticati; siamo coloro che durante il Covid 19 mentre tutti restavano a casa, noi eravamo in strada, nelle abitazioni insieme alle sofferenze della gente.

Siamo quelli che sotto la pioggia, il freddo, il caldo, di giorno e di notte con sirene accese prestavamo soccorso ai vulnerabili, in anni delicati dove la sanità pugliese, in particolare sanità tarantina era in grave carenza di personale sanitario, medici ed infermieri.

Siamo soccorritori che senza medici ed infermieri, abbiamo ripreso arresti cardiaci, salvaguardato pazienti pschiatrici, bloccato emorragie massive, trattato con premura anziani e diversamente abili.

Siamo Adele, Margherita, Ernesto, Sebastiano, Chiara, Deborah ed altri 37 colleghi, madri e padri di famiglia, quelli che sono ancora alla ricerca di una stabilità per andare avanti, quelli che non sanno come rispondere ai propri figli quando domandano: “ma non vai più con l’ambulanza?”

 Quelli che amano con tutto il cuore l’emergenza territoriale, e togliendoci il lavoro, hanno tolto quasi tutto perché c’è la passione di mezzo. L’anno scorso è iniziato in Puglia, un percorso di stabilizzazione per gli operatori del 118, con il passaggio in una società in house, ovvero la Sanitaservice, che avrebbe tolto il lavoro in nero per stabilizzare gli operatori del servizio.

Ad un anno di tale processo noi 37 soccorritori ancora siamo in attesa di essere stabilizzati. Siamo rimasti senza lavoro e siamo disperati. È bello essere riconosciuti come angeli del soccorso, ne siamo grati, ma non solo nel momento del bisogno, adesso chi ha bisogno siamo noi.

Per tanto Vostra Eccellenza Reverendissima, si unisca in preghiera con noi, affinché i cuori della gente si aprano alla carità cristiana, all’ aiuto; nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve rimanere solo, siamo tutti fratelli, e se si vuole ce n’è per tutti.

La ringraziamo per la lettura di questa nostra missiva, che ci auguriamo che venga accolta.

Con rispetto e devozione in Cristo, I soccorritori del 118 Taranto