Taranto-Invaso Pappadai: IAIA (FdI), il punto della situazione con il Ministero dell’Agricoltura

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Nei giorni scorsi, il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha risposto all’interrogazione presentata dall’on. Dario Iaia in merito alla diga Pappadai. In particolare, lo stesso deputato di FdI, in occasione della visita del sottosegretario di Stato per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, sen. La Pietra, aveva annunciato l’assoluta urgenza di fare il punto della situazione sull’opera che potrebbe contenere circa 20 milioni di metri cubi d’acqua e irrigare 9mila ettari di campagne distribuiti lungo l’arco ionico-salentino, attraverso un sistema di tubature, anch’esso già realizzato.

L’acqua, come è noto, sarebbe dovuta arrivare dal fiume Sinni ma questo non è mai avvenuto.

“Dal 26 febbraio 2023, secondo quanto mi è stato comunicato dal ministero, sono riprese le operazioni di invasamento ed entro 6 mesi – annuncia l’on. Dario Iaia – se non sarà interrotta come nel 2013, l’adduzione idrica da parte di EIPLI, il collaudo tecnico ammnistrativo della diga potrà avere il suo atto finale.

Nel maggio 2023 il Gestore della diga ha richiesto alle Amministrazioni competenti l’autorizzazione al prosieguo della fornitura idrica, senza soluzione di continuità, per raggiungere il livello massimo di regolazione pari a 108,00 metri sul livello del mare”.

“In altre parole – prosegue Iaia –  l’avvio finalmente dell’opera è subordinata all’esecuzione della collaudazione della diga e all’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria sulle apparecchiature idrauliche e sui sistemi elettromeccanico.

In questo senso, mi risulta che la regione Puglia stia verificando la copertura finanziaria e su questo aspetto, occorre vigilare con la massima attenzione. Ci siamo quasi e dopo oltre 40 anni, una tra le più importanti opere idrauliche del sud Italia potrà vedere la luce”.

Il ministero precisa che le attività di collaudo dello sbarramento dell’invaso sono già in corso. La conclusione del riempimento, prevista in trecento giorni dall’inizio di maggio, dipenderà unicamente dalla disponibilità della risorsa idrica necessaria.

Inoltre, secondo quanto comunicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla base di precedenti analoghi, si può ipotizzare un’ultimazione del collaudo entro sei mesi, circa, dal regolare completamento delle operazioni di invaso.

Intanto, è bene precisare che la diga sul canale Marullo è gestita dal Consorzio di Bonifica dell’Arneo, mentre l’invaso dall ‘Ente Sviluppo Irrigazione e Trasformazione Fondiaria Puglia, Lucania ed Irpinia – E.I.P.L.I., che ha competenza anche sul regolare funzionamento e manutenzione dell’adduttore, che lo alimenta artificialmente.

“Il ministero precisa però, che dal 1° gennaio 2024 – sottolinea Iaia – verrà costituita una nuova società, Acque del Sud S.p.A., cui sono trasferite le funzioni di Eipli. Questo ente infatti, soppresso e vigilato dal Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, versa in una situazione di precarietà che ha comportato il permanere di problemi di sicurezza, contrastati temporaneamente con severe limitazioni di invaso, senza possibilità di pieno ed adeguato utilizzo delle risorse idriche per tutte le rilevanti grandi dighe”.

“Proseguirò a monitorare l’opera perché i benefici, come rimarca lo stesso ministero, sono rivolti a territori fortemente colpiti dalla xylella ed in cui il fenomeno della salinizzazione della falda è molto diffuso.

Allo stesso tempo, la Puglia è una Regione a rischio desertificazione a causa dei lunghi periodi di siccità ed è per questa ragione, indispensabile che il Pappadai entri in funzione prima possibile”.  

*Così l’on. Dario IAIA ( componente della commissione parlamentare ambiente e lavori pubblici / coordinatore Provinciale di Fdi – Taranto)