I DIAVOLI DI FAMIGLIA CRISTIANA

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Com’è noto, il settimanale delle Edizioni Paoline, Famiglia Cristiana, è uscito con una scandalosa copertina: l’immagine di Matteo Salvini e la scritta “Vade retro Salvini”, parafrasando il vade retro satana. Nessuna sorpresa. Il settimanale (cattolico?!?) ormai paracomunista si distinse per la guerra a un altro satanasso: Berlusconi che si portava a letto donne consenzienti. Non mi risultano (forse perché da decenni non lo seguo) copertine con un “vade retro” a preti pedofili, preti che spendono i soldi della Chiesa in festini di sesso e droga, preti accusati di rapporti omosessuali con ragazzi minorenni, anche quegli immigrati che la chiesa di sinistra-sinistra vorrebbe tutelare a tutti i costi anche perché con l’accoglienza è la prima (insieme al Pd) a guadagnarci.

Sarà per questo che, da settimanale più venduto in Italia, FC è passato (dati ufficiali 2017) al 16° posto con soli 139mila copie per lo più spinte dai parroci sollecitati dai vescovi. FC non solo è superato dal colosso Sorrisi e Canzoni (496mila copie), ma anche dal non esaltante DiPiù (439mila), Telesette, Io Donna, persino Diva e Donna e un’altra dozzina di testate.

NO AL GAY PRIDE: PRETE LICENZIATO

In Scozia, a Glasgow, un prete cattolico è stato licenziato dalla Caledonian University perché aveva organizzato  e presieduto (in una chiesa cittadina, non nell’ateneo) la recita di un rosario di riparazione all’avvenuto gay pride cittadino. Il sacerdote, seguendo la dottrina cattolica – e come accade in molti posti – ha sentito la necessità di riparare a ciò che viene definito “una grave offesa contro Dio”. I responsabili dell’ateneo sono stati irremovibili e da settembre padre Mark Morris non sarà più il cappellano della Caledonian.

DEPUTATI A…”CHI L’HA VISTO”

Lo scandalo è scoppiato sul caso di Andrea Mura, deputato pentastellato ma, più che altro, velista. Tant’è che il valoroso grillino (quelli onesti-onesti!) ha già totalizzato un ottimo 96 per cento di assenze, come se prendere un bel po’ di soldini pubblici senza neanche il disturbo di farsi vedere sul “posto di lavoro”, fosse da grandi galantuomini. E siccome peggio della disonestà c’è solo la faccia tosta, il velista parlamentare ha dichiarato:” Io l’ho detto sin dall’inizio che avrei continuato a fare il testimonial a difesa degli oceani”.

Ma poiché un vecchio motto dice che in certi ambienti “il più pulito c’ha la rogna”, le cronache ci avvertono che il difensore degli oceani è solo quarto nella categoria dei mangia-a-sbafo: la berlusconiana Michela Brambilla – che deve proteggere gli animali – è al 99,5 per cento (una votazione su 220) alla stregua di un altro penta stellato, Leonardo Penna, e subito prima di altra grillina Iolanda Nanni. Al Senato, segnalati per il Premio “Chi l’ha visto”, prima di tutti i senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia (i quali, però, ci assicurano che ritirano lo stipendio…) e quattro forzisti: Paolo Romani, Giacomo Caliendo, Niccolò Ghedini e Licia Ronzulli. Per quello che mi risulta, Romano, Ghedini e Ronzulli sono stati attivissimi quando si è trattato di fare i pastrocchi in FI per le candidature. Ora, sfiniti, si riposano.

TARANTO: L’ILLEGALITA’ E’ D’OBBLIGO

Io vivo a Taranto. Il  Comune (sindaco Pd) sta smantellato i cordoli che proteggono le corsie preferenziali dei bus urbani. Motivo? I commercianti si lamentavano che per colpa dei cordoli gli automobilisti tarantini non potevano sostare in doppia fila per fare liberamente shopping. Quindi, l’Amministrazione piddina  toglie i cordoli con l’espressa motivazione di consentire la sosta in doppia fila alle auto, pratica vietata e sanzionata dal Codice della Strada. Ma, dice il sindaco, i vigili vigileranno e sanzioneranno i trasgressori. Se non si è scolato un fiasco di Primitivo, il sindaco deve spiegare se ha tolto i cordoli per consentire la sosta alla “cemmenefùtte”, o per quale altro recondito scopo. Considerato che a Taranto non si vede un vigile neanche a pagarlo, alla fine della giostra i bus urbani dovranno…mettere le ali.

Antonio Biella