PREGO, SCHEDATE SOLO NOI ITALIANI!

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Che orrore! Quel razzista, fascista, negrista, lebbroso populista, ministro internista di un Salvini ha osato dire che voleva schedare quella brava gente  che una volta si chiamavano zingari e, ora che non si può più, si chiamano rom (mizzica, e che cambia? Boh!).

A me sembra giusto il linciaggio morale che è stato scagliato da tutto il mondo sinistro, buonista, terzomondista, pacifista, portapertista (le porte degli altri, perché a Capalbio col cavolo che fanno entrare i neri sulla spiaggia!), eccetera.

L’uscita infelice di Salvini è stata una manna per tutti i “mortinpiedi” che non sanno cosa dichiarare ai microfoni dei tiggì e leggono disperatamente i sondaggi che vedono la Lega salire sempre più su e le opposizioni (loro) scendere sempre più giù. Ho visto persino Martina, l’autoreggente  del Pd dagli occhi eternamente sbarrati, roteare le pupille simile a un Marty Feldman (il servo di Frankestein junior) tant’era lo sdegno o forse la soddisfazione di poter fare “’a faccia feroce” di borbonica memoria.

Seguendo il pensiero delle persone colte, che hanno detto che è incostituzionale  registrare i rom, ho sviluppato una mia teoria. La Costituzione è quella italiana? Bene: ad essene soggetti devono essere gli italiani e solo loro. Solo noi italiani dobbiamo essere registrati, schedati e quant’altro. Riflettete. Di ognuno di noi lo Stato sa tutto: nome e cognome chi sono i nostri genitori, nonni e – volendo – si può risalire agli avi. Sanno ugualmente dei nostri figli e nipoti. Sanno dove abitiamo, dove lavoriamo, quanto guadagniamo, se e quanto paghiamo di tasse, e anche come spendiamo i nostri soldi. Se commettiamo un’infrazione, possono bloccarci l’auto e anche la casa finchè non paghiamo. Se per una festa mandiamo una somma a un nipotino lontano tramite bonifico, dobbiamo specificare la motivazione e, se supera mille euro, il direttore della banca dovrebbe segnalare l’operazione. Se non mandaste un figlio a scuola, verreste richiamati, denunciati e processati e potreste perdere la patria potestà. Qualcosa di simile se non vaccinaste i pargoli. E se non aveste mezzi per crescere i vostri figli (un lavoro, un’abitazione, ecc.) il Tribunale per i minori potrebbe togliervi i figli e metterli in istituti (istituti che costano, per cui non si capisce perché non diano quei soldi ai genitori indigenti…). Azzardatevi, poi, a far lavorare un figlio minore o, peggio, a mandarlo a mendicare. Se doveste dimenticare un sacchetto della spazzatura fuori dal cassonetto, a Taranto non succede niente, ma  in  Piemonte, ad esempio, vedreste multato tutto il condominio. Se dovessero adottare questo principio ai campi rom, ci sarebbe da ridere!

Insomma, razzisti e fascisti che non siete altro: rassegnatevi. Tutte quelle regole grazie alle quali lo Stato italiano  fa rigare dritto noi italiani, non possono e non devono valere per i rom, o per il racket della prostituzione nigeriana, o l’immenso spaccio ormai gestito da finti profughi, ecc.

L’armi, qua l’armi – declamava il buon Leopardi – sol io combatterò, procomberò sol io”. E visto che ci ritroviamo con don Giacomino da Recanati, so che lo conoscete bene, ma rileggetevi un attimo il canto All’Italia e, se vi scappa, piangete pure.

Antonio Biella