Di Gregorio (PD):intervento al seminario sul tema “Taranto e l’eredità di tremila anni di storia, dalla Magna Grecia ai Giochi del Mediterraneo

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Il Mediterraneo è la culla della civiltà. Taranto, la Puglia, sono un pezzo importante della Cultura mediterranea. I Giochi del 2026 trovano nella nostra regione una collocazione quasi naturale verrebbe da dire. E, infatti, abbiamo già ospitato i Giochi del Mediterraneo a giugno del 1997.

Un’esperienza che ha lasciato il segno e di cui ancora vediamo gli effetti. E’ lapalissiano ribadire che questo evento costituisce per Taranto e per le altre zone interessate una grande occasione.

Ma voglio richiamare l’attenzione di tutti su un elemento: una grande occasione non significa un grande risultato. Il compito di quanti sono chiamati a gestire a vario titolo i Giochi del 2026, è quello di trasformare una grande occasione in un grande risultato sportivo, economico, sociale, culturale.

La sfida è questa. Il grande risultato dovrà essere raggiunto in termini organizzativi e poi nel medio e lungo periodo. Dobbiamo organizzare nel migliore dei modi questo grande evento sportivo e in parallelo, dobbiamo immaginare, programmare, organizzare il dopo. Dobbiamo ragionare su quale sarà l’eredità dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026.

Questa idea è stata ben chiara quando Regione Puglia, Asset e Comune di Taranto hanno avanzato la candidatura al Comitato internazionale. Su questa idea è stato costruito il masterplan degli impianti la cui mappa, si badi, oltre a soddisfare in via prioritaria le esigenze tecnico-sportive, considera le ricadute sul territorio della costruzione o della ristrutturazione del singolo impianto.

E’ stato svolto un ragionamento di contesto, è stata adottata un’ottica di sistema in cui gli impianti sportivi sono stati immaginati e valutati come generatori di benessere e di progresso sociale sui territori.

Nei mesi scorsi il Governo ha inteso nominare un commissario straordinario, si è detto, per accelerare l’organizzazione dei Giochi. Non entro nel merito di questa decisione. Mi limito a prenderne atto, con l’auspicio che davvero questo serva a conseguire tutti insieme l’obiettivo. Per questo, da subito ho augurato buon lavoro al commissario Ferrarese. A cui chiedo, però, di operare in continuità e di ragionare nel suo mandato su un doppio livello: la buona riuscita organizzativa dei Giochi del Mediterraneo e l’eredità che lasceranno sul territorio quando le gare saranno terminate, i riflettori saranno spenti, gli spettatori saranno andati via.

I XX Giochi del Mediterraneo di Taranto, siano quindi una grande occasione e un grande risultato per i nostri territori. In altre città lo sono stati. Uno studio condotto durante i Giochi del Mediterraneo del 2018 a Tarragona, in Spagna, ha rilevato che l’evento ha portato a un aumento del 7% del PIL regionale nell’anno di ospitalità.

Gli investimenti infrastrutturali, stimati in 267 milioni di euro, hanno creato più di 3.000 posti di lavoro temporanei e lasciato una serie di infrastrutture sportive che continuano a essere utilizzate.

Durante i Giochi del Mediterraneo del 2018, è stato registrato un aumento del turismo nella regione di Tarragona del 15% rispetto all’anno precedente. Questo è attribuibile alla copertura mediatica e all’attenzione internazionale generata dall’evento. Inoltre, il sito web ufficiale dei Giochi del Mediterraneo ha ricevuto oltre 2 milioni di visite, offrendo agli spettatori l’opportunità di esplorare la cultura e le attrazioni della regione.

Da questi dati e da tanti altri che avremmo potuto citare, si evince chiaramente che i grandi eventi sportivi, come i Giochi del Mediterraneo, possono avere un impatto tangibile sull’economia, sulla promozione territoriale e sul turismo.

Tuttavia, è essenziale pianificare e gestire tali eventi in modo oculato per garantire che gli investimenti a breve termine siano sostenibili a lungo termine e vantaggiosi per la comunità locale. In questo senso la collaborazione tra il settore pubblico e privato è fondamentale per massimizzare i benefici di questi eventi sul territorio ospitante.

Da qui all’avvio dei Giochi, ma soprattutto dopo la loro conclusione, il nostro impegno deve essere orientato a tenere aperti i nuovi impianti e quelli ristrutturati.

La piscina olimpica, il centro nautico, le palestre, lo stadio, il campo scuola, devono continuare ad essere spazi per la pratica sportiva ovviamente, ma anche di condivisione, di socialità, di aggregazione. Centri di eccellenza per i campioni del futuro e strutture per il tempo libero.

Le presenze turistiche, i posti di lavoro, i record, sono importanti, ma i Giochi passano. I cittadini, i giovani, i bambini, invece, restano qui ed è per loro che dobbiamo fare di questi Giochi non una grande occasione, ma un grande risultato.

Vincenzo Di Gregorio
          Consigliere regionale delegato
        Giochi del Mediterraneo 2026