Ex Ilva Taranto – IAIA (FdI): non prendiamo lezioni da chi non sa organizzare nemmeno la raccolta differenziata.

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“Noi non prendiamo lezioni sull’ambiente da un sindaco, come Rinaldo Melucci, che non riesce nemmeno ad organizzare ciò che quasi in tutti i Comuni d’Italia fanno abbastanza facilmente, vale a dire la raccolta differenziata nella propria città. Melucci ama parlare di ambiente, ma nei fatti le sue politiche ecologiche sono assolutamente fallimentari. La percentuale di raccolta differenziata a Taranto è ferma al 27% (dato ufficiale del 2022). Una percentuale imbarazzante che pone Taranto agli ultimi posti in Italia tra le città capoluogo. I dati della differenziata del 2023 non sono stati trasmessi, forse per pudicizia, all’Osservatorio Rifiuti della Regione Puglia, così come invece hanno fatto tutti gli altri Comuni di Puglia.

In tema di Ilva poi il Sindaco Melucci dimentica di evidenziare che egli è esponente del PD, partito che, con i propri governi, in oltre dieci anniha contribuito ad emettere numerosi provvedimenti salva Ilva, senza riuscire a risolvere alcunché nè in merito alle questioni ambientali né a quelle occupazionali e dell’indotto. Sinora dalla sinistra solo slogan e demagogia.

Oggi è tempo invece di assumere decisioni serie e responsabili ed è ciò che il governo Meloni sta facendo lavorando per far sì che si individui finalmente una soluzione concreta che concili la tutela della salute,  dell’ambiente e la difesa del lavoro, oltre che la crescita economica.

L’emendamento presentato dal Governo che ha scatenato le proteste del PD e del M5S va esattamente in questa direzione e, se lo si legge con occhi privi di pregiudizio, lo si comprende facilmente.  Da una parte l’emendamento consente la definizione di quattro procedure di infrazione europeo a carico dello Stato Italiano, dall’altro chiarisce che le decisioni in tema di decarbonizzazionesaranno seguite direttamente dalla Presidenza del Consiglio di concerto con i Ministeri retti dai Ministri Fitto, Pichetto Fratin ed Urso.

Si prevede inoltre che, anche nel caso di confisca (quindi acquisizione al patrimonio dello Stato), la produzione, nel rispetto delle norme, potrà proseguire se questa è già stata autorizzata in fase di sequestro.

Si stabilisce che la cessione degli asset aziendali può avere luogo anche in presenza del sequestro e viene esteso lo scudo penale anche agli interventi di decarbonizzazione. Misura quest’ultima assolutamente corretta perché non possono rispondere di eventuali reati ambientali coloro i quali non ne sono responsabili perché intervenuti successivamente. In ultimo, si prevede, in conformità con quanto già stabilito dal Consiglio di Stato con sentenza del giugno 2021,  che il potere di emissione di ordinanze sindacali potrà essere esercitato solo in presenza di situazioni di pericolo ulteriori rispetto a quelle ordinariamente collegate allo svolgimento dell’attività produttiva in conformità all’esecuzione dell’AIA. Nulla di trascendentale se si considera che le ordinanze del Sindaco Melucci, in tema “ ex Ilva”, sono state tutte puntualmente sospese o annullate dai Tar e dal Consiglio di Stato, così come è avvenuto anche con l’ultima ordinanza del 22 maggio 2023, sospesa dal Tar di Lecce.Ma questo Melucci non lo dice.

Forse, alla luce della complessità del contesto nel quale ci si muove, sarebbe opportuno che il Sindaco Melucci recuperasse un po’ di serenità politica e si approcciasse alle tematiche in maniera meno conflittuale, ritenendo sempre  di avere sempre ragione a prescindere. Perché così non è. La dovrebbe smettere di vedere fantasmi dappertutto e puntare il dito contro chi sta provando a sbrogliare una matassa che altri, per lungo tempo, hanno creato o fatto finta di non vedere.”