San Cataldo, FdI: nessun ritardo nei finanziamenti

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NORMALI TEMPI TECNICI PER UN ACCORDO DI PROGRAMMA FIRMATO SOLO 10 GIORNI FA

“Ci vuole ‘coraggio’ o ci vuole la ‘regia di Emiliano’ o peggio ‘faccia tosta’ per dare la colpa al Governo Meloni del mancato arrivo alla ASL dei 105 milioni di euro per il completamento del San Cataldo di Taranto.

“Per questo siamo nuovamente ‘costretti’ a fare chiarezza: a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 25 maggio dal Ministro della Salute e dal Presidente della Regione Puglia, lo stesso Dicastero ha avviato prontamente la procedura per la sottoscrizione dell’Articolato Contrattuale il quale, dopo la firma da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dovrà essere ora firmato dalla Regione Puglia la quale, a sua volta, dovrà richiedere l’ammissione al finanziamento al Ministero della Salute.

Nessun ritardo, quindi, da parte del Ministero della Salute/Governo: si tratta, quindi, di rispettare i normali tempi tecnici necessari a finalizzare l’Accordo di Programma per il completamento del Nuovo Ospedale San Cataldo di Taranto, per il quale sono allocati 105 milioni di euro.

“Alla maggioranza che governa la Regione e agli esponenti del Pd, però, vogliamo ricordare che Emiliano non ha ancora stanziato i 5 milioni di sua competenza, che non richiedono le stesse procedure burocratiche, ma che fino a sette mesi quando sono stati sempre zitti, mai un sollecito verso i governi Draghi o Conte, dove il PD è stato a lungo uno degli alleati di quelle maggioranze.

Fratelli d’Italia, con il collega Renato Perrini in testa, era stata la prima a sostenere che il San Cataldo aveva come cantiere avuto più inaugurazioni di qualsiasi altra opera terminata.

Praticamente inaugurato in ogni campagna elettorale, quando era fin troppo evidente che aver previsto un primo bando insufficiente per il completamento avrebbe portato alla sospensione dei lavori prima o poi.

Quel POI è arrivato e le responsabilità sono tutte da ricercare in quei governi rosso-gialli che hanno governato l’Italia e continua a governare la Puglia. Siamo certi ancora per poco.”