Roma 26 luglio – Sala Capitolare del Senato: Marinai e Guardiacoste guardare al futuro ancorati alle esperienze passate.

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Roma 26 luglio – Sala Capitolare del Senato: Marinai e Guardiacoste guardare al futuro ancorati alle esperienze passate.

scritto da Redazione Luglio 27, 2022

Con l’approvazione della legge, relativa alla libertà sindacale del personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento militare, dello scorso aprile si aprono nuovi scenari anche all’interno della Marina e Guardia Costiera. Se ne è discusso al convegno ‘Marinai e Guarda Coste: guardare al futuro sindacale ancorati alle esperienze del passato‘, di iniziativa del Senatore Gregorio De Falco in collaborazione con il Sindacato Marinai e Guardiacoste nel Convento di Santa Maria in piazza della Minerva Roma, moderatrice, Chiara Giannini, giornalista ed inviata di guerra, tra gli altri sono intervenuti il generale Domenico Rossi ex Sottosegretario alla difesa nella scorsa legislatura e Raffaele Margiotta Segretario generale della Confsal.

Di seguito la sintesi degli interventi riportati dall’Agenzia di stampa DIRE: “Il cittadino militare è una persona. Bisognerebbe cominciare a pensare ai militari come cittadini e poi come militari che hanno gli stessi diritti di un cittadino comune normale, più qualche dovere in più- ha detto De Falco- Creare un sindacato dei militari ha un significato di civiltà per riconoscere al cittadino militare i diritti di base. Qualunque macchina cittadina, anche quella militare, funziona meglio se tutti partecipano. È un sistema di democrazia”. De Falco ha precisato di non essere completamente d’accordo con l’assetto della legge, “ma il principio è giusto e necessita ora di norme di attuazione“.

Secondo il senatore, la prima cosa da cui bisogna partire è la sicurezza del lavoratore e l’organizzazione del lavoro. “Ancora oggi le motovedette di soccorso hanno un solo equipaggio. La nostra attività si basa ancora molto sul sacrifico personale e poco sull’organizzazione. Dobbiamo evitare che i colleghi debbano rischiare inutilmente la vita“. Il decreto riguarda la disciplina del versamento, alle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, delle trattenute mensili sulla retribuzione, operate dall’Amministrazione sulla base delle deleghe rilasciate dagli iscritti. Per Maurizio Gasparri, senatore Di Forza Italia, l’importante è non moltiplicarsi

Quando le sigle diventano 30 o 40, diventa molto difficile avere un dialogo. Quindi accettate con pazienza questa fase di sperimentazione ricordando che il comparto ha una sua specificità. Rinunciate al protagonismo e mettetevi insieme. Avere 3 o 4 sigle vi darà più forza“. Anche secondo Giuseppe Tiani, segretario generale Siap, “la cosa più importante è non frammentarsi, stare insieme, 3-4 sigle basteranno. La legge nasce monca, ma noi guardiamo il bicchiere mezzo pieno: intanto c’è la legge. Il seme è stato piantato.

Siamo legati ai principi e ai valori della dignità umana, della giustizia. Per questo vogliamo riportare l’attenzione sul personale, ai suoi valori e alle sue necessità. Gli investimenti nei servizi sono importanti, ma riportiamo l’attenzione al personale: abbiamo la flotta ma il personale è ridotto all’osso. Il nostro motto è ‘mai ritirarsi e mai arrendersi‘.

Altresì Ciavarelli ha aggiunto: “Chiediamo che durante questa campagna elettorale vengano esplicitati chiaramente i progetti e l’attenzione che si vorrà dare al personale militare, anche accettando opportuni suggerimenti. È indispensabile una progettualità per il futuro, stanziamenti di risorse e concertazione vera affinché venga rispettato il personale e che le parole diventino fatti. “