Alessandra Boccuni: vita da candidato

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Nelle ultime settimane, la città è invasa da centinaia di candidati alla carica di consigliere comunale; molti oramai avvezzi alla politica, altri alle prime armi, alcuni improvvisati.

Ma, tutti accomunati da un unico obiettivo: lo scranno a Palazzo di Città. E tutti tormentati da una domanda: “Tu chi porti?”

Girano in lungo e in largo per la città con i loro “santini”, pieni di propositi, buona volontà ed ambizione. Affrontano la quotidianità del contatto con la gente reale ma anche virtuale; eh si, perché negli ultimi anni la campagna elettorale si conduce anche sui social. E c’è chi finge di snobbarli ed ignorarli; in realtà, il candidato controlla sempre i likes ottenuti dai suoi post e, se non sono abbastanza, se ne fa un po’ un cruccio.

C’è chi si pregia di fare una campagna elettorale vecchio stampo, il famoso “porta a porta” perché magari più incline a questo tipo di ricerca del voto e c’è chi invece sguinzaglia suoi adepti per fargli pubblicità.

Alla fine, tutto serve; anche se il risultato finale non sempre ripagherà il lavoro svolto. Ma ci sarà tempo, dopo, per leccarsi le ferite; ora è tempo di affilare le armi e combattere. Ogni mezzo è più o meno lecito per accaparrarsi un voto: il voto di scambio? Una realtà da sempre esistita e celata, certamente da condannare.

Ogni candidato ci mette del suo nella propaganda elettorale, che il più delle volte rispecchia il proprio “modus vivendi”.  In questi ultimi giorni, l’adrenalina sale e si mischia con la paura di non farcela e con l’incertezza del dopo-scrutinio.

Sicuramente ai candidati che si sono spesi tanto, trascurando spesso impegni personali e familiari, va riconosciuto il coraggio dell’essersi messi in gioco e di averci messo la faccia. Cosa non tanto semplice nella vita, rara di questi tempi, perché chi si espone ha sicuramente coraggio.

Siamo giunti alla fase della chiusura della campagna elettorale e, vada come vada, alla fine decideranno i cittadini che andranno a votare, come ci auguriamo fortemente e come accade in ogni democrazia che si rispetti.

Di tempo per andare al mare ne abbiamo tanto noi Tarantini e non sarà di certo quella mezz’ora “persa“ al seggio elettorale ad intaccare la nostra tintarella. Facciamo un atto dovuto a noi stessi e alla nostra amata città.

Alessandra Boccuni (FdI)