Di Gregorio (Pd): ex Cementir Taranto

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SI AVVII SUBITO UN CONFRONTO CON LA REGIONE PUGLIA

“Sta passando sotto silenzio, purtroppo, la vicenda che riguarda lo stabilimento Cemitaly, ex Cementir di Taranto. I 51 addetti, attualmente in cassa integrazione per cessazione di attività, da settembre non avranno altri ammortizzatori sociali oltre a non avere una prospettiva di ricollocazione occupazionale”.

Lo ricorda il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd). “Raccolgo l’appello lanciato nei giorni scorsi dalla Fillea Cgil di Taranto – prosegue Di Gregorio – affinchè su questa vertenza si apra una urgente e seria discussione con la Regione Puglia. Sulla ex Cementir di Taranto, la prossima settimana porterò una mia mozione all’attenzione del Consiglio regionale”.

Secondo Di Gregorio “il confronto deve muoversi su due binari paralleli. La prima questione a cui dobbiamo dare risposte in tempi rapidissimi, riguarda l’adozione di misure di sostegno per i 51 dipendenti e le loro famiglie e in questo percorso va coinvolta la Task Force regionale sull’occupazione”.

“Il secondo livello di discussione – continua l’esponente dem – deve riguardare, invece, le prospettive atteso che l’attuale proprietà ha già ampiamente annunciato la cessazione delle attività. La produzione di cemento, quindi, è un capitolo già chiuso. Proprio per questo l’area ex Cementir che si estende su 300mila metri quadri, può diventare il primo esempio di riconversione in chiave green della provincia di Taranto e della Puglia”.

In che modo? “Realizzando – spiega Di Gregorio – un impianto per la produzione di idrogeno verde. Rilancio, a tal proposito, l’idea della Fillea Cgil che fa riferimento all’avviso pubblico del Ministro della Transizione Ecologica per la selezione di proposte per realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, da finanziare nell’ambito del Pnrr.

Ovviamente, per accedere alle risorse disponibili serve la volontà e la manifestazione di interesse della Regione. Penso che il sito ex Cementir abbia tutte le caratteristiche per potersi candidare e ritengo che questa sia un’occasione che la Puglia non deve lasciarsi sfuggire per una serie di motivi, non ultima l’emergenza energetica scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina. Sarebbe, inoltre, un concreto esempio di riconversione in chiave green in una città soffocata da un modello industriale obsoleto e un importante tassello per il processo di decarbonizzazione. Infine, ma forse elemento più importante di tutti, non si perderebbero posti di lavoro, ma anzi potrebbero crearsi nuove opportunità di occupazione”.

Taranto, 18 marzo 2022