Vietri (FdI): si impedisce di parlare alle minoranze come nelle dittature

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Una maggioranza risicata di consiglieri al comune di Taranto, con a capo il democratico Melucci, ha approvato un nuovo regolamento confezionato ad arte, punto per punto, per impedire alle minoranze di parlare in aula. In spregio alla democrazia che ci offre nelle istituzioni ruoli di peso e contrappeso per governare e controllare, che offre strumenti per confrontarsi e discutere in consiglio comunale per dar così voce anche a quei cittadini che non si riconoscono nell’azione di chi amministra, Melucci fa approvare delle regole che impediscono alle minoranze l’approvazione di mozioni, l’illustrazione in consiglio delle interrogazioni e che danno la possibilità agli amministratori interrogati, tra cui il sindaco, di non presentarsi neanche in aula.

Che il sindaco Melucci non fosse all’altezza di discutere con i consiglieri della minoranza era un dato acclarato, vista la sua continua assenza in consiglio per evitare di rispondere in prima persona; ma che il consiglio comunale arrivasse a tanto non lo avremmo mai immaginato! Regolamento che, a differenza di come avviene ovunque, non entra in vigore dalla nuova consiliatura ma è immediatamente efficace perché è un provvedimento che non serve a garantire una migliore efficacia dei lavori o le migliori forme di partecipazione democratica dei consiglieri che rappresentano i cittadini, ma serve esclusivamente alla maggioranza affinché -da subito- chi non la pensa come loro non possa più esprimersi in consiglio comunale.

L’immediata entra in vigore di questo regolamento serve esclusivamente a Melucci per eliminare, in questo scorcio di fine consiliatura, qualsiasi iniziativa di dissenso che possa arrivare dai banchi del consiglio comunale. Un regolamento vergognoso approvato da coloro che si riempiono la bocca con la parola democrazia e che, con un atto di forza approvato da una maggioranza risicata con il voto del sindaco, hanno scritto una delle pagine più nere della vita politica di Taranto impedendo così a tutti quei cittadini che intendono portare delle problematiche o delle rimostranze in consiglio di avere degli interlocutori di opposizione in grado di poterlo fare. Praticamente come nelle avviene nelle dittature. 
Giampaolo Vietri