Vietri(FdI): dipendenti Amiu danneggiati, Melucci fa finta di nulla

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Dopo che decine di dipendenti Amiu mi hanno contattato per lamentare che la loro azienda non ha versato le quote degli ultimi tre anni e mezzo circa, per un totale di 1 milione e 655 mila euro, sul loro fondo di previdenza complementare, a seguito della mia sollecitazione a riguardo mossa in consiglio comunale, la risposta che ho ricevuto dal presidente dell’Amiu è tutt’altro che rassicurante. In primis la tesi dell’azienda secondo cui i mancati versamenti sono dovuti all’assenza di liquidità causata dal dissesto del comune di Taranto non trova alcun riscontro nei fatti! Infatti l’Amiu nel 2013 è stata ricapitalizzata con 20 milioni di euro e quindi da allora non presentava più sofferenze finanziare derivanti dal passato; oltretutto i versamenti sul fondo di previdenza erano pressoché regolari fino alla fine dell’anno 2015. 

Inoltre è davvero strano apprendere che c’era liquidità quando si dovevano caricare migliaia di euro di incentivi tecnici ai dirigenti e invece non c’era denaro quando bisognava versare i contributi ai lavoratori. Per di più l’Amiu ha pubblicizzato l’attivo dei bilanci dal 2018 ad oggi e si afferma, ora, che non si effettuavano i versamenti delle quote per l’assenza di risorse. Mancarelli scrive anche che nessun lavoratore ha subito per questo un pregiudizio. Ciò non è vero perché il lavoratore, non avendo l’azienda versato per un periodo, non potrà chiedere l’anticipazione della buonuscita nella misura che gli sarebbe spettata con versamenti puntuali. Inoltre il fondo Previambiente fa maturare gli interessi dal momento in cui le somme vengono versate.

Per cui se l’Amiu ripiana oggi questi soldi gli stessi non maturano interessi negli anni in cui si è tardato a depositarli sul fondo. Il danno per i lavoratori c’è e come! Molti di questi lavoratori infatti mi hanno riferito di aver dato mandato per avviare un’azione legale al fine di vedersi riconosciuta l’aspettativa previdenziale lesa. Infine l’azienda scrive anche che per ripianare queste somme ricorrerà a un prestito sul quale si dovranno pagare migliaia di euro di interessi. Per questo per scongiurare che paghi come al solito “pantalone”, ovvero i cittadini di Taranto, è necessario che Melucci individui le responsabilità; essendo il sindaco, essendo rappresentante del socio unico dell’Amiu, che nomina gli amministratori dell’azienda, essendo a capo della struttura di governance delle società in house.

Melucci intervenga subito senza girare la faccia dall’altra parte. Per questo, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini, quando si definirà meglio la gestione di questa vicenda, se finirà senza alcuna attribuzione di responsabilità, o con un aggravio di costi o con un danno ai lavoratori esporremo tutto alla corte dei conti.



Giampaolo Vietri – Capogruppo FdI al Comune di Taranto