L’incapacità della giunta regionale sul ciclo dei rifiuti pesa sulle tasche dei cittadini della provincia ionica

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

Deve ancora iniziare ufficialmente la campagna elettorale per le prossime consultazioni regionali in Puglia ma già è noto quale sarà il leitmotiv del centrosinistra uscente: E’ COLPA DI FITTO.

Dopo 15 anni, circa 5.500 giorni, che la nostra Regione è governata dalla sinistra qualcuno è talmente spudorato da attribuire le colpe dell’aumento del prezzo di conferimento in discarica, e quindi della Tari pagata dai cittadini, a Fitto. Follie, menzogne ancora una volta strumentalizzazioni e populismo dimostrando, qualora ve ne fosse bisogno, che la chiusura del ciclo dei rifiuti, e di conseguenza il minor impatto ambientale e minor costo per i cittadini, è geneticamente antitetico alla sinistra in generale e a Michele Emiliano in particolare.

Da qualche giorno ogni comune dell’ex bacino ATO Ta/3 (17 Comuni in tutto) che smaltiscono presso l’impianto di separazione ManduriAmbiente, hanno avuto un aumento sostanzioso per il prezzo di conferimento dell’indifferenziato che è passato da 108€/tonnellata a circa 140€/tonnellata più, come se non bastasse, iva e ecotassa su frazione secca e frazione umida.

Al netto della propaganda populista tipica della giunta Emiliano, il vero motivo per cui vi è stato quest’aumento è che l’Ager, che ricordiamo è un mero esecutore delle direttive ambientali regionali, ha imposto che la FSC (Frazione Secca Combustibile) non venga più accatastata nella discarica di servizio di ManduriAmbiente, nè inviata a altro impianto (ricordiamo che nelle 108€ era incluso il pagamento a altro impianto per lo smaltimento dopo il trattamento biologico a Manduriambiente) ma venga inviato a Cavallino (Le) per essere trasformato in CSS (Combustibile Solido Secondario, la materia che poi viene bruciata nel termovalorizzatore). Apprezziamo come la Regione abbia finalmente adottato la soluzione della termovalorizzazione (anche se nelle dichiarazioni da comizio dice di essere contraria), il problema è che l’incenerimento lo chiedono solo ai nostri comuni, mentre le Amiu continuano a smaltire in discarica.

Se in un primo momento tale procedura sembra avere un senso nell’ottica della chiusura del ciclo e del recupero energetico, di fatto non lo è quantomeno da un punto di vista gestionale facendo insorgere una serie di domande che meritano risposte da parte della Giunta regionale non tanto, o non solo a me, ma soprattutto ai cittadini del versante orientale della provincia jonica che la tari la pagano puntualmente.

Perché Manduriambiente pur avendo nell’AIA la produzione di CSS non si è mai attivata per farlo, garantendo così un minor impatto ambientale (meno rifiuti in circolazione) e una grossa riduzione della Tari? Perché tra i vari impianti presenti (anche nell’area jonica) si è deciso di conferire la FSC a Cavallino con un aumento considerevole dei costi di trasporto? Ma soprattutto dove va a finire il CSS prodotto a Cavallino?

E’ un diritto dei cittadini conoscere come si chiude il ciclo dei loro rifiuti, di cui pagano lo smaltimento. Non vorremmo che, magari, ma è solo un’idea, da Cavallino poi ritornino per la termovalorizzazione in provincia di Taranto facendo la strada al contrario, e aumentando, ancora una volta, inquinamento e costi. O peggio che finiscano, come pure la regione ha dichiarato di fare, in qualche cementificio senza recupero energetico.

Sul perché si vada a conferire a Cavallino un’idea ce l’avrei, commetterei peccato forse ma ci azzeccherei come diceva qualcuno…, ma tre indizi fanno una prova e sono fermamente convinto che la scelta di Cavallino sia stata dettata dalla giunta regionale per salvaguardare le tasche dei comuni leccesi, a scapito dei 17 comuni del tarantino! Perché la giunta regionale a parole si preoccupa della nostra Provincia ma nei fatti continua a sacrificarla a scapito della altre province pugliesi.

E così, l’impianto di Cavallino, che si chiama “Progetto Ambiente Provincia di Lecce srl”, perche sin dal nome, come da progetto, e da tutti i decreti regionali è sancito debba essere “al servizio del territorio della Provincia di Lecce” (testuale), con determina sconosciuta diventa al servizio delle provincie di Brindisi e Taranto. E quindi con una scelta regionale del tutto insensata, che dimostra la totale illogicità (per essere buoni) della politica di Michele Emiliano, mandiamo i rifiuti secchi di Taranto e Brindisi a Lecce, e quelli umidi di Lecce e Brindisi tutti nella Provincia di Taranto. Aumentando costi e inquinamento a danno dei cittadini.

E mentre Ager, con il suo commissario Grandagliano che è anche commissario di tutti gli aro, ha potere assoluto su tutto l’inesistente piano rifiuti, decidendo tariffe, flussi, direzioni, impianti, investimenti, ancora hanno il coraggio di dire che è colpa di Fitto. Che da commissario delegato su nomina di Governo portò la Puglia fuori dall’emergenza rifiuti dando avvio ai primi impianti.

Mentre Emiliano con poteri assoluti non è stato ancora in grado di varare il piano rifiuti e va avanti per concessioni, proroghe, autorizzazioni e decreti random, autorizzando impianti li dove non c’è bisogno (da ultimo quello per i rifiuti da spazzamento stradale a Statte) e bloccando quelli necessari per chiudere il ciclo.

Attendiamo dalla giunta regionale con ansia le risposte ai nostri quesiti nell’attesa della prossima puntata di questa permanente campagna elettorale di Emiliano, ma una cosa già da adesso la prossima anticipare: E’ COLPA DI FITTO!

 Ass. comune di Pulsano Luigi Laterza

Gianfranco Maffucci

Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)