MEGLIO ELEGGERE I GIUDICI ?(DA MARGINALMENTE)

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Facciamo un po’ il riassunto dei fatti. La tristissima vicenda del piccolo Alfie  dimostra che un giudice può decidere freddamente la lenta agonia e la morte di un povero bambino innocente. Non so quanto tempo passerà, ma prima o poi un giudice deciderà se ognuno di noi, una volta diventato vecchio e malato, potrà essere curato e vivere ancora un po’, oppure saremo “giustiziati” con un’iniezione letale. Non facevano così le SS nei lager e le guardie rosse nei gulag? Forse, per dare velocemente una mano all’Inps, saremo direttamente scaraventati in una batteria di forni crematori. A Torino la sindaca grillina ha ufficializzato – contro la legge italiana – che un bimbo è figlio di due madri; ieri a Roma la sindaca grillina ha deciso che un bimbo è figlio di due padri. Poiché  le due sindache – pubblici ufficiali – non sono state arrestate,  vuol dire che i magistrati competenti  hanno deciso che la legge italiana si può sovvertire.

Conclusione: perché continuiamo a votare ed eleggere insignificanti e inutili politici quando faremmo meglio a votare ed eleggere i nostri onnipotenti giudici?

SE VENGO ELETTO MI TROVO UN LAVORO

Può sembrare strano, ma se vi fate eleggere in Consiglio comunale potrete trovare più facilmente lavoro. Accade a Taranto dove continua da lustri a splendere la fortuna sul capo di eletti alla massima assise comunale. Ovvero, chi prima era disoccupato, trova lavoro, e che lavoro! Anche da 5-6000 euro al mese. Così che, passando le giornate fra aula e sale di commissioni, a fine mese l’azienda chiede il conto salatissimo al Comune. Che paga. Il collega della Gazzetta del Mezzogiorno, Francesco Casula, giustamente si chiede “Che interesse ha un imprenditore ad assumere un lavoratore  che per la gran parte del tempo sarà impegnato fuori dell’azienda?”. Strano che al vertice di Palazzo di Città nessuno, fino ad ora, si sia posto questa domanda…

DUE BUONI TITOLI COLLEGATI

Da segnalare i titoli di prima pagina di Libero di venerdì 27 aprile. L’apertura, a caratteri cubitali, diceva: “Licenziati 20mila maestri”; sommario: “Si pretende che gli insegnanti elementari abbiano una laurea. Chi non ce l’ha, pur essendo stato in cattedra molti anni, viene cacciato e costretto a fare la fame”.

Subito sotto, a sinistra, l’editoriale di Vittorio Feltri dal titolo: “Però ci teniamo una ministra dell’Istruzione che non è istruita”. Esemplare ed esaustivo.

I FASCISTI SO’ FASCISTI, MA CERTI ANTIFASCISTI…

Il 25 Aprile dopo 73 anni non ha più un grande appeal e la gente pensa solo a fare “ponte” fuori porta. E’ così che le zucche vuote dell’ “antifascismo moderno”  hanno pensato di rievocare il piazzale Loreto di Milano del 1945. E’ accaduto a Macerata dove  gli “spiritosoni” dei centri sociali hanno appeso per i piedi un fantoccio di Mussolini usandolo come “pignata”: i bambini lo colpivano col bastone e dal fantoccio cadevano caramelle: Uh, che risate! E che bell’antifascismo! Purtroppo c’è sempre un’abissale differenza tra la realtà della storia e le invenzioni dei fessi. Del resto, se l’Anpi, l’associazione partigiani, non avendo più veri soci partigiani per motivi anagrafici  ha iscritto con tanto di tessera ignoranti diciottenni, più di tanto non può avere. A parte, ovviamente,  gli eterni cospicui contributi dello Stato…

MA COME FA I CONTI PADOAN?

Il governo Pd in prorogatio da oltre quattro mesi, ha varato il Def, il documento di programmazione economica e finanziaria. Stranamente (per me, che a malapena so far di conto) il Pil scende. E andiamo bene! Cioè nei prossimi anni produrremo di meno. Di converso, il rapporto deficit/Pil  addirittura si dimezza fra quest’anno e il prossimo; e il rapporto Debito/Pil si riduce. Ancor più stranamente, il tasso di disoccupazione  scenderà di qualche decimale (ma se si produrrà di meno, come accadrà questo?); mentre, a farci tornare sulla terra, scopriamo che  la pressione fiscale resta quasi immutata con qualche decimale  in più. Se no che Italia sarebbe!

NON LO DITE A BERLUSCONI…

Secondo i dati comparati fra Corea del Nord e Corea del Sud, i comunisti della prima sono svantaggiati sotto tutti i punti di vista. Il Pil pro capite, ad esempio, vede i comunisti del nord con 666 dollari pro capite, mentre i democratici del sud con ben 27.785 dollari. E l’aspettativa di vita? 70 anni per i “compagni”; 82 per i democratici. Ma c’è una differenza  sfavorevole per i seguaci del dittatore Kim-Jong-un anche sul piano fisico: la media dell’altezza sotto la bandiera rossa è di 172 cm. mentre i democratici svettano alla media di 178. Se il comunismo non fa crescere, che cavolo di idea politica hanno Berlusconi e Brunetta?

Antonio Biella