Politica

GDF – Multa biciclettaio per 1 Euro (da Marginalmente)

Condividi questo articolo:

Sempre più spesso l’Italia dà proprio l’idea di un Paese impazzito. E’ accaduto in provincia di Venezia dove un riparatore di biciclette è stato multato per 180 euro a causa di una mancia di un euro. I fatti sono semplici e spietati. Da Marco, il biciclettaio del paesino, si reca una cliente per una piccola riparazione alle luci della sua bici. Marco sistema il filo in un minuto e, alla richiesta della signora circa il costo, risponde che non gli deve niente, che il lavoretto era una sciocchezza. A questo punto la signora protesta (“Non puoi lavorare per niente”) e gli dà un euro di mancia. La scena non sfugge agli occhi vigili di una pattuglia della Guardia di Finanza che entra nel negozio, constata che Marco non ha rilasciato lo scontrino per la mancia (camerieri, d’ora in poi state attenti!) e multa il povero biciclettaio per ben 180 euro.

Questa storia, unita alla considerazione che in Italia l’evasione fiscale è stimata in 130 miliardi (biciclettai esclusi!) è terribile: se i militari della GdF corrono dietro ai biciclettai per un euro, ovviamente non hanno più fiato per correre dietro ai grandi evasori. Ma Marco e i cittadini di Concordia Sagittaria (questo il bel nome del paese) hanno saputo scrivere un finale grandioso, davvero italiano. I compaesani hanno fatto una colletta per pagare la pesante multa al povero biciclettaio (bello!) e Marco ha pagato la multa coi propri soldi destinando il danaro della colletta al dono di un tandem a una signora che ha il figlio cieco e che, in questo modo, potrà portare il ragazzo a passeggio in bicicletta. Una bellissima lezione a certi appartenenti alle forze dell’ordine capaci di essere sicuramente “forti” con i deboli, ma non altrettanto in altre situazioni.

SACCHETTI: FUGA DAI SUPERMERCATI

Beh, quando il popolo s’incavola è triste per i governanti prepotenti. Insomma, lo sdegno per l’obbligatorietà di pagare – sia pur pochi centesimi – le buste per insaccare mele, pere, zucchine, ma anche il pane e i farmaci, ha prodotto qualcosa di concreto e di terribile, ovvero la fuga dai supermercati di una parte rilevante di consumatori. Questo sta creando un danno alla grande distribuzione ma, al contempo, un beneficio ai fruttivendoli sotto casa e a quelli dei mercati rionali.

Lo stabilisce un’indagine di Agritel pubblicata in questi giorni. Per dare un segnale al governo sinistrorso e pervicacemente tassatore, ben il 21 per cento dei consumatori ha disertato i supermercati ed è tornato a farsi due passi al mercato rionale. Un altro 17 per cento, poi, ha preferito acquistare ortofrutta già confezionata, surgelata o pronta al consumo. Secondo l’esperto di Agriter – riferisce Veronica Ulivieri su Repubblica – lo spostamento di quote di consumatori dal supermercato ai negozi può consolidarsi anche per la riscoperta del dialogo cliente-venditore e i suggerimenti che il primo può ricevere dal secondo. Insomma, al negozio o alla bancarella del mercato, la spesa ridiventa più umana. Almeno, se trovi le melanzane a sette euro, hai qualcuno con cui lamentarti, mentre al supermercato sei solo con te stesso.

Ma l’indagine ha chiesto agli italiani intervistati anche cosa vorrebbero in alternativa. Il 23 per cento vorrebbe potersi portare le retine da casa; il 18 per cento vorrebbe che si utilizzassero sacchetti di carta; il 12 vorrebbe sacchetti riutilizzabili; un altro 23 per cento chiede che gli stessi sacchetti vengano offerti gratis.

Insomma, l’arroganza del governo che ha voluto a tutti i costi far pagare i nuovi sacchetti al cittadino fa danni alla grande distribuzione. Meglio così, perché il danaro che spendiamo resta nelle tasche dei concittadini e viene speso nuovamente in città.

L’ASSESSORE? E’ A 800 CHILOMETRI

Nella mia amata ma sfortunata città, Taranto, accade anche questo. Il nuovo sindaco piddino – che ha il vezzo di abitare in provincia e non nel capoluogo che amministra – è un vero amante dei forestieri. Infatti, nella sua giunta, il sindaco Melucci ha inserito due assessori (uno anche vicesindaco) cittadini di Bari, e una terza è andata a prenderla addirittura da Ferrara. Cosa avranno di speciale questi tre assessori non si sa, ma sappiamo bene che Taranto non è un paesello di zappaterra ma una città industriale di 200mila abitanti che comprende, com’è facile immaginare, cittadini di grande valore e con le stesse competenze della ferrarese.

Ora è accaduto che un consigliere d’opposizione, il capogruppo di Forza Italia Giampaolo Vietri, sfogliando le carte dell’Amministrazione ha scoperto che la dottoressa Valentina Tilgher, nel periodo di quattro mesi, oltre all’indennità assessorile ha ricevuto anche il rimborso di 2.550 euro per i numerosi viaggi in aereo da Taranto a Ferrara e viceversa. Ma non basta. Vietri ha rilevato anche che, sui 128 giorni del periodo preso in considerazione, la signora Tilgher è stata a Taranto, al suo posto di assessore, appena 32 giorni: un quarto.

Se il sindaco la passerà liscia, senza rispondere di nulla per un tale operato, vuol dire che un prossimo sindaco potrà prendersi gli assessori… ad Oslo.

Antonio Biella

Tony Multimedia

Consulente informatico, si occupa prevalentemente di grafica pubblicitaria, realizzazioni multimediali e gestione siti web.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *