FdI: “anticorruzione, rotazione personale in uffici a elevato rischio”

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Con un’interrogazione al sindaco Melucci abbiamo chiesto di sapere da quanti anni ciascun dipendente dell’amministrazione impiegato in funzioni esposte a rischio di corruzione ricopre il medesimo ruolo.

Infatti la legge n.190 del 2012 recante «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione» interessa, per questo aspetto, non solo i dirigenti ma anche tutti i dipendenti responsabili di procedimenti con impegni di spesa, membri di commissioni di valutazione, membri di commissioni di gara e/o che prendono parte a procedure d’affidamento, diretto e non, di forniture, servizi e lavori pubblici.

La rotazione di tali figure viene peraltro richiamata dal Piano Nazionale Anticorruzione il quale ritiene che “La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta una misura di importanza cruciale tra gli strumenti di prevenzione della corruzione e l’esigenza del ricorso a questo sistema è stata sottolineata anche a livello internazionale.

L’alternanza tra più soggetti nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione”.

La rotazione del personale negli uffici a rischio corruzione è dunque una misura di organizzazione ordinaria e di utilizzo ottimale delle risorse umane e, come tale, va accompagnata e sostenuta anche da percorsi di formazione che consentano gradualità e riqualificazione professionale del personale che si alterna.

Pertanto la rotazione del personale va programmata per tempo nella pubblica amministrazione e la legge prevede che gli enti pubblici attuano e verificano con cadenza “l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione” non lasciando spazio alcuno a inadempienze e giustificazioni.

Nel nostro ruolo di consiglieri d’opposizione abbiamo quindi chiesto al sindaco di conoscere per ciascun incarico esposto a rischio di corruzione da quanti anni il personale destinato ad esso svolge le medesime funzioni; ovvero di sapere se presso il comune di Taranto si attuano in modo aderente tutte le norme di legge per prevenire fenomeni di corruzione.

Giampaolo Vietri

Floriana de Gennaro

Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia al Comune di Taranto