FdI, Capitale della Cultura: sconfitta tecnicamente ineccepibile

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La Capitale della Cultura 2022 sarà l’Isola di Procida. Chi a Taranto ha gridato allo scandalo se ne faccia una ragione, eliminando dietrologie, presunti complotti e dinamiche politiche. Procida ha vinto per aver avuto il semplice merito di aver risposto al bando di gara del MIBACT rispettandone clausole ed intendimenti.

Eppure sarebbe bastato poco, se solo non si fosse partiti dalla presunzione di questa amministrazione di essere sempre la migliore a prescindere anche a sconfitta conclamata . Parole ed auto convincimenti senza il supporto dei fatti.

E allora vogliamo analizzare le criticità riscontrate nel dossier Taranto rispetto a quello campano che non è proprio il posto più sperduto ed anonimo della nostra Penisola, ma è un luogo ricco di tradizioni, di storia, di esclusive peculiarità territoriali ed anche storiche, con tanto di legame, uno per tutti, finanche con la poesia.

Procida, per intenderci, è quella della spiaggia del Pozzo Vecchio del “Postino” nel quale Troisi parlò di Pablo Neruda. Niente pizza, niente fichi e nessun mandolino. Nel dossier Taranto, il MIBACT ha ritenuto insufficiente il valore del progetto: deficienza di strutture ricettive, una lista di proposte culturali non condivise con le realtà culturali e sociali del Territorio, ridotta ad una serie anonima, non caratterizzante, di cose da fare a cura dei soliti amici degli amici del Comune.

Dove sono l’inclusione sociale, la sostenibilità economica e la vocazione turistica sulla prosopopea dell’accattivante contenitore, tristemente privo di contenuti? Non certo nel film da settantatremila euro con le colate degli altiforni che ci allontana dal sogno di una discontinuità con il passato. Un chiaro segnale che Taranto giammai potrà aspirare ad essere Simbolo di Cultura se ostentiamo ancora le lamiere dell’ILVA sul nostro biglietto da visita.

Il grigio dell’ILVA contro le casette colorate di Procida. Mah….In video conferenza con il Ministro Franceschini a domande precise sono arrivate risposte piene di “faremo, vedremo, ci penseremo”. Ma quando? Il 2022 è domani e se ad oggi non hai una rete di ricettività alberghiera, non ci sono associazioni che si parlano fra di loro, si va incontro al nulla assoluto. Altro che ricadute socio-culturali, sostenibilità economiche, discontinuità con il passato e vocazione all’accoglienza turistica.

Nessun coinvolgimento della comunità territoriale. Decisioni nell’Agorà isolata ed incompetente chiusa a chiave a Palazzo di Città ci hanno regalato l’ennesima sconfitta che non é, come alcuni cercano di farci credere, frutto della ruggine tra il Governatore Emiliano ed il Governo Centrale. Pensate. Ha vinto Procida, quella di De Luca, che in quanto a rapporti con Roma, sta peggio di chiunque altro presidente di Regione.

 Floriana de Gennaro, Giampaolo Vietri Consiglieri comunali 
Pietro Pastore, Franco Vitanza Coordinatori cittadini Fratelli d’Italia Taranto