Blue economy, un mare di risorse per Taranto

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Le professioni del mare come opportunità di rilancio per il nostro territorio

Mai come in questo momento, il nostro territorio, che è accarezzato dal mare, deve ripartire proprio dalla sua risorsa natura, il Mare.
È dunque dal Mare che dovremmo ripartire per immaginare l’opportunità di rilancio del territorio, la scommessa per il nostro futuro: il Mare è Cultura, perché rappresenta la nostra tradizione e la nostra identità; il Mare è Sviluppo, perché può essere leva strategica per il turismo, l’occupazione, l’economia.

Le professioni del mare abbracciano una comunità professionale variegata: dagli ufficiali della Marina Mercantile a tutta la filiera del mare dalla cantieristica e della pesca. L’insieme dei comparti dei trasporti marittimi, delle attività di logistica portuale e ausiliarie ai trasporti, della cantieristica navale, della cantieristica delle imbarcazioni da diporto, della pesca, della Marina Militare, delle Capitanerie di porto, delle Autorità portuali.

L’obiettivo deve essere quello di attivare progetti che assicurino sbocchi professionali e contrastino la disoccupazione giovanile e la disoccupazione di lunga durata.
Obiettivi che si raggiungono attraverso l’attivazione di percorsi formativi, a partire dall’istituzione di un liceo nautico, per proseguire con Corso di laurea in Scienze e Tecnologie della Navigazione.
Dobbiamo formare le giovani leve per garantire un futuro sia a loro che al nostro territorio. Nello stesso tempo potrebbero partire corsi di formazione professionale per chi ha già delle conoscenze di base, per essere pronti alle sfide del futuro.

Il mare ha sempre rappresentato per Taranto una delle principali fonti di sviluppo economico, non solo nelle attività tradizionali e consolidate, ma anche in quelle più recenti a forte potenzialità, come il turismo crocieristico.
L’impegno dell’Università, ma anche delle scuole di formazione, deve essere quello di ottenere finanziamenti per attività formative che innalzano le competenze, accrescendo la competitività del settore marittimo e gettando la basi per una buona occupazione.

Economia ed ecologia sarà il binomio su cui puntare su un futuro che guarda il mare come risorsa e in questo contesto l’università avrebbe un ruolo formativo e strategico importante anche con l’istituzione di percorsi specifici come il Master in Management delle imprese della blue Economy.

Fornire conoscenze teoriche, concettuali e strumentali inerenti la gestione strategica delle principali tipologie d’impresa presenti nel settore dell’economia del mare, come ad esempio, compagnie armatoriali, gestori di porti, terminalisti, imprese turistico-costiere, cantieri, etc.

Quindi un percorso che può portare lo studente a professionalizzarsi, un percorso di scoperta di quei mestieri, antichi ed innovativi, che rappresentano la sfida e l’opportunità che il mare ci offre.

Fabio Ligonzo
Si ringrazia Onofrio Petragallo per aver concesso i diritti a pubblicare le foto
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