MA UN PO’ DI SANO “CATTIVISMO” NO?

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C’è qualcosa che non torna nel rapporto tra  l’efficienza delle leggi dello Stato e la sicurezza dei cittadini. Come sempre mi aiuto con l’ analisi della cronaca.

Primo esempio: un tizio, praticamente un animale o, meglio, una sottospecie di animale, ammazza di botte il bambino di soli 20 mesi della sua convivente. Dopo innumerevoli e brutali  percosse, il decesso della creaturina avviene  per lo spappolamento del fegato: non si sa se per un calcio o per schiacciamento sempre  coi piedi. L’autore dell’orrendo delitto risulta essere un drogato con precedenti.

Secondo esempio. Praticamente ogni giorno si verificano in tutt’Italia incidenti stradali e investimenti mortali provocati da drogati alla guida , o da ubriachi, o gentaglia sotto l’effetto sia di alcol che di droga ( e non dimenticate l’immigrato che – assunto come autista di scuolabus nonostante precedenti per guida in stato di ubriachezza – tento di fare una strage di bambini nel Milanese).

Terzo esempio. Una ragazza, per sfuggire al suo carnefice che da quattro giorni la teneva sequestrata in casa torturandola e violentandola senza fine, ha preferito lanciarsi nuda dal secondo piano pur di fuggire dall’incubo. Si è saputo dopo che l’ uomo aveva compiuto reati simili, compreso un tentato omicidio, ma il Tribunale l’aveva dichiarato infermo di mente, quindi l’aveva assolto e…rimandato in mezzo  alle persone normali.

Capirete che di esempi come questi ne potrei fare a iosa, ma non serve. Il  problema a mio avviso è che noi italiani siamo diventati schifosamente “buoni”. Precisiamo: quelli di sinistra sono “buonissimi” e vogliono tutte le libertà possibili per chi mette a rischio – o toglie – la vita agli altri; quelli di destra sono “cattivissimi” e pretenderebbero che le persone normali fossero messe al sicuro da questo esercito di assassini.

Io ho l’età per ricordare l’istituzione della legge Basaglia che nel 1978 chiudeva i manicomi. Brutta cosa, i manicomi, ma non si potevano trasformare in vere case di cura invece d’immettere nella società gente fuori di testa? Ma la sinistra fece le barricate con i soliti comizi, cortei, opinionisti dei grandi giornali, ecc.

E ricordate la pena, prevista sino al 1975, per chi usava droga? Apriti cielo! “Volete rovinare la vita ai ragazzini per un’innocua canna?” E giù cortei, paginate dei giornaloni, Pannella che si faceva arrestare regalando spinelli, ecc. Sinceramente credo che quella campagna, sotto sotto – magari all’insaputa degli stessi protagonisti –  sia stata finanziata dalle mafie, le più interessate a moltiplicare per mille lo spaccio.

E possiamo dimenticare  la legge “svuotacarceri” del 2014 di Matteo Renzi, replicata nel 2018 dal renziano Gentiloni? Una vera  missione, quella dei post-comunisti: delinquenti fuori  a reiterare reati sulla pelle della povera gente.

Di fronte a questo scenario, si comprende che è inutile invocare più poliziotti: la loro azione – meritoria – non serve di fronte alle porte girevoli dei tribunali installate dalle leggi dei precedenti politici. Se il governo (oggi a maggioranza virtuale di Salvini) volesse fare qualcosa per gli italiani, dovrebbe fare l’unica cosa seria: smantellare tutte le leggi pro-reo e mostrare il volto duro dello Stato verso chiunque delinqua. Prima che in camera operatoria vi troviate nelle mani di un chirurgo cocainomane;  vostro figlio finisca nello scuolabus guidato da un ubriaco esaltato; o che qualche squilibrato  sequestri e torturi vostra zia.

Antonio Biella