FI:Il miracolo di quegli ombrelloni a stagione balneare già conclusa

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Forza Italia: scommettere e investire sulla destagionalizzazione

 

 

da sin. Zito, Biella, Vietri, Toscano del coord. cittadino

I recenti dati sul turismo a Taranto e provincia, diffusi  da Puglia Promozione e dall’Istat  disegnano una realtà che molti non vogliono vedere ma che è imprescindibile per chi voglia guardare al turismo come risorsa economica.

La realtà, in sintesi, è questa: due soli Comuni rivieraschi, Castellaneta Marina e Ginosa Marina, fanno registrare più arrivi e più permanenze di Taranto, Leporano, Pulsano e Lizzano messi insieme. Esattamente, 90mila arrivi e 511mila permanenze per  le due località sulla litoranea occidentale; e 108 arrivi ma 348mila permanenze per la città capoluogo con gli altri tre Comuni della litoranea orientale. In sintesi, la realtà a fronte della quale s’infrangono illusioni e facilonerie è che non è il sole e il mare che comandano, ma le strutture: a occidente alberghi e villaggi rinomati;  a Taranto e litoranea salentina decine di migliaia di casupole dei locali (perché chiamarle ville?) costruite anche sugli scogli e quasi nessuno spazio per i turisti..

Ma sul turismo balneare si può fare anche un altro ragionamento, questo in positivo: vista la clemenza del nostro clima anche in periodi in cui mezza Italia batte i denti, si può e si dovrebbe puntare sulla destagionalizzazione. Argomento vecchio come il cucco ma mai affrontato per risolverlo. La foto che si propone è stata scattata ai primi di ottobre scorso alla baia  del Gabbiano: ombrelloni e  turisti che fanno il bagno.

Un esempio di ciò che si può fare e che un singolo operatore realizza con la propria inventiva. Ma questi sono progetti complessi davanti ai quali il privato prima o poi naufraga se non arriva la mano pubblica (che a parole è bravissima, ma concretamente…) a organizzare e sostenere.

Se capitate  sulla riviera romagnola in un week end di fine settembre, potrete notare  che il sabato passeggiano i soliti turisti (famiglie, coppie, giovani) e la domenica troverete  torme di anziani e bus parcheggiati con su i cartelli tipo “Parrocchia…”.

La riviera cambia volto (e prezzo) e cerca di attrarre da tutt’Italia il turismo della terza età organizzato da parrocchie e centri sociali; e la ricerca di clientela viene fatta capillarmente, agenzia per agenzia, ma anche – dove possibile –  parrocchia per parrocchia.

A Gallipoli, in un grande villaggio turistico, d’inverno rimangono aperti perché un gruppo di coppie di tedeschi in pensione, sfruttando i prezzi bassi  resi ancora più allettanti dagli abbonamenti mensili, hanno preso l’abitudine di arrivare da noi in autunno e passare qui l’inverno godendosi il nostro sole e il nostro tepore. “I soldi che danno a noi – dice il gestore – li recuperano risparmiando il riscaldamento che sarebbe necessario a casa loro, in Germania”.

Ma occorre organizzarsi, e fare fronte comune. Secondo una ricerca della Coldiretti, l’altr’anno tre milioni e mezzo di italiani sono andati in vacanza a giugno per risparmiare (e molto) sui costi.

Tanto per fare qualche esempio concreto, a Ischia   da quattro anni la Federalberghi e la compagnia locale di navigazione offrono tariffe scontate per i flussi di turisti da ottobre in poi, con sconti sui traghetti nell’ordine del 40%.

A Capri, oltre a dimezzare la tassa sui rifiuti, la Giunta comunale ha stanziato 200mila euro a sostegno delle attività commerciali che rimangono aperte anche d’inverno, perché i turisti fuori stagione non possono stare rintanati in albergo perché fuori c’è il deserto (pensate a cos’è la nostra litoranea salentina…e non solo d’inverno). E per allungare la stagione, la bella isola punta su manifestazioni enogastronomiche, sulla diffusissima pratica del trekking  e su iniziative culturali come l’evento cinematografico “Capri, Hollywood”.

E non basta, perché anche la Regione Campania ha investito 800mila euro per un servizio di collegamenti marittimi che unisce il Cilento alla Costiera amalfitana e a Capri.

La Sardegna lo scorso anno ha investito ben 6 milioni di euro per accaparrarsi nuovi turisti fuori stagione alla scoperta di festival locali e di manifestazioni di trekking e simili.

Le città, come le regioni, sembrano copiarsi fra di loro (e che male c’è?).  Pisa, per la destagionalizzazione, punta su appuntamenti culturali, enogastronomia e trekking.

Nel 2016, persino l’Unione Europea aveva emanato un bando per finanziare il turismo fuori stagione di anziani (oltre i 55 anni di età) e i giovani (15-29 anni) con l’intento di allungare la stagione turistica e rafforzare il senso di cittadinanza europea dei giovani e degli anziani attraverso la mobilità all’interno dell’Ue. Altrove, forse, ma a Taranto  non si hanno notizie di progetti.

Insomma, come nella foto dei bagnanti fuori stagione sulla spiaggia del Gabbiano vorremmo vedere, sotto il caldo sole tarantino di settembre e ottobre (almeno) tante altre sdraio . Magari con l’aiuto delle organizzazioni di categoria, degli enti locali e di chiunque sia capace di una programmazione seria e vantaggiosa per tutti.

Antonio Biella, Tiziana Toscano, Massimo Zito, Giampaolo Vietri del Coordinamento Cittad. FI Taranto

 

 

Gianfranco Maffucci

Sottufficiale Marina Militare in pensione- fondatore associazione culturale Delfino Blu (1996), promotore per 8 anni consecutivi Premio Città di Taranto, premio rivolto ad artisti, pittori scultori, artigiani, fotografi, provenienti da diversi paesi esteri, premi di poesie. Mostre d’arte varia. Cofondatore blog Blufree. Appassionato da ragazzo di fotografia. Aderisce da anni ad una associazione di Templari (solidarietà e beneficenza)